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Box auto, prezzi ancora in aumento nel primo trimestre 2024

I prezzi dei box auto nelle grandi città sono aumentati dell’1,2% nella prima parte del 2024, stando alle analisi dell’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa. Relativamente stabili i posti auto (-0,2%). Nel dettaglio, le quotazioni dei box crescono in tutte le grandi città a eccezione di Bari e Palermo; i posti auto diminuiscono a Bari, Bologna, Genova e Torino. Firenze è la città in cui sono cresciuti di più (+3,6% e +1,2%).

I dati relativi alle operazioni realizzate dalle agenzie del Gruppo Tecnocasa, nel primo semestre 2023, confermano che il 70,6% delle operazioni relative ai box riguardano le compravendite e il 29,4% la locazione. Nella maggioranza dei casi chi acquista un box lo fa per utilizzarlo (55,7%), ma c’è una discreta percentuale (44,3%) che lo acquista per metterlo a reddito dal momento che garantisce una semplicità di gestione e rendimenti annui lordi intorno al 6%.

 

FONTE: news immobiliare

 

Fiaip, cresce la quota di case acquistate per investimento

Secondo i dati dell’Osservatorio Immobiliare Nazionale Fiaip, elaborati con Enea ed I-Com, nonostante il calo delle compravendite nel 2023 (-10%), il segmento delle seconde residenze acquisite per essere messe a reddito è aumentato del 28 per cento. Crescono anche le transazioni di unità ad elevate prestazioni energetiche.

Calano le compravendite residenziali, ma non gli acquisti di immobili per investimento, finalizzati a una rendita da locazione. È quanto emerge dai dati dell’Osservatorio Immobiliare Nazionale Fiaip, elaborati, per l’11esima edizione, con Enea ed I-Com (Istituto per la Competitività), sull’andamento del mercato immobiliare 2023 e le previsioni 2024, illustrato ieri a Milano. Nel 2023 è diminuito il numero delle compravendite residenziali a circa 700mila (-10% sul 2022), con un calo delle prime case ma una crescita degli scambi di seconde case (+1,5 per cento). Assieme all’incremento delle vendite dei monolocali – quintuplicate rispetto al 2022 – e dei bilocali (+64%), motivano il considerevole aumento, nel 2023, degli acquisti per investimento, finalizzati a una rendita da locazione (+28 per cento).

Crescono, per il terzo anno consecutivo, le vendite di immobili ristrutturati a elevate prestazioni energetiche, che è arrivata a sfiorare il 38% del totale per questa classe di edifici. Il 62% degli acquirenti (era il 54% nel 2022) ha consapevolezza dell’importanza dell’efficienza energetica. Ma la mancanza di offerta e gli extracosti da sostenere (secondo Banca d’Italia, le case nuove ad alte prestazioni costano circa il 25% in più delle analoghe usate) fanno ancora prevalere altri fattori sulla scelta (tipologia dell’immobile, ubicazione e vicinanza ai servizi).


FONTE: ilsole24ore

 

Il trilocale è l'appartamento preferito dagli italiani over 60

I pensionati acquistano soprattutto i trilocali che si attestano al primo posto tra le preferenze. Anche i bilocali confermano una quota di acquisti elevata, simile a quella del 2022. Cala, invece, l'interesse degli over 65 per le soluzioni indipendenti e semindipendenti.

È il trilocale il taglio più ricercato dai pensionati. Gli over 60 hanno acquistato questo tipo di immobile nel 38,7% dei casi nel primo semestre 2023. È quanto rivela l’ultima indagine dell’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, secondo cui si registra anche un interesse minore per le soluzioni indipendenti e semindipendenti che scendono, infatti, al 12,9% rispetto al 14,6% della prima parte del 2022.

FONTE: MUTUIONLINE.IT

 

Case, le agenzie vendono gli immobili nella metà del tempo di un privato

Secondo un’analisi di Reopla, a fronte di una media nazionale di 6,4 mesi per completare una compravendita, le tempistiche si abbassano a 5,8 mesi quando a occuparsene è un intermediario, contro i 12,2 mesi necessari tra privati. Anche il margine di trattativa si riduce con il primo e sale con i secondi

di Laura Cavestri

In Italia le agenzie immobiliari concludono la vendita di un immobile nella metà del tempo che impiega un privato. A fronte di una media nazionale ponderata di 6,4 mesi per completare una compravendita, le tempistiche si abbassano a 5,8 mesi quando a occuparsene è un’agenzia, contro i 12,2 mesi necessari tra privati. Allo stesso modo, il margine di trattativa (inteso come la differenza tra il prezzo richiesto sull’annuncio e quello della transazione), mediamente dell’8,6%, si riduce all’8,4% nelle compravendite gestite da agenzie, mentre sale al 10,2% nelle trattative tra privati.

Sono alcuni dei risultati che emergono dal report “Il ruolo di agenzie e privati nelle compravendite immobiliari - come cambiano tempi e margini di trattativa”, realizzato dallo strumento AgentPricing.com di Reopla, la società parte del gruppo Sprengnetter specializzata nella Big data Analysis e nella realizzazione di software innovativi e Avm (automated valuation mode) per il settore immobiliare.

 

La fotografia delle città

Ad oggi, il mercato immobiliare residenziale conta quasi un milione di immobili in vendita. L’85,9% di queste operazioni è gestito da agenzie immobiliari, il 14,1% da privati.
Bologna è la città che si affida di più alle agenzie (l’89,4% degli immobili), Messina quella dove sono più frequenti le trattative gestite da privati (25,2 per cento).

Se si analizzano le 15 principali città italiane per popolazione emerge che gli immobili affidati a privati vengono proposti a un prezzo che mediamente è il 13% più alto rispetto al reale valore di mercato: i sovrapprezzi più elevati si registrano a Venezia (+24,6%), Verona (+19,7%), Roma (+19,2%) e Genova (+17,1 per cento). Al contrario, la differenza minore si registra a Milano (+5,2%), Trieste (+6,5%) e Padova (+7,7 per cento).

«Dal report emerge che in Italia solo una piccola parte delle compravendite immobiliari è gestita da privati e che la grande maggioranza di immobili è affidata alle agenzie immobiliari – ha spiegato Patrick Albertengo, co-founder e managing director di Reopla –. Le trattative condotte dalle agenzie si concludono generalmente più velocemente e con un prezzo più vicino a quello di partenza, perché, a differenza dei privati che tendono a sovrapprezzare gli immobili, gli agenti immobiliari dispongono di maggiore esperienza nel settore e di strumenti tecnologici che consentono di effettuare valutazioni più oggettive e in linea con il reale valore di mercato dell'immobile».

 

Gli immobili affidati alle agenzie sono soprattutto quelli sopra i 145 mq. In tutta Italia sono circa 311.100 gli immobili che superano una metratura di 145 mq: l’88% degli immobili di questa tipologia sono affidati ad agenzie. La percentuale di immobili più alta (17%) affidata a privati si registra invece laddove la metratura è inferiore ai 50 metri quadri: questa categoria, però, è anche quella con meno unità in vendita a livello nazionale, 62.007 immobili.

È Roma la città italiana con il maggior numero di compravendite, 30.570, di cui 24.120 gestite da agenzie. Seguono Milano con 17.458 vendite (di cui 15.154 affidate ad agenzie) e Torino, 13.280 vendite (11.819 in agenzia). A registrare il minor numero di compravendite sono, invece, Trieste (1.405), Verona (2.093) e Messina (3.143).

Dove ci si affida di più alle agenzie e dove ai privati

Infine, dall’analisi di Reopla si osserva come nel Nord Italia prevalgano le transazioni gestite da agenzie immobiliari, mentre al Sud e nelle Isole sale la percentuale di vendite tra privati. Guardando alle città d’Italia con la più alta percentuale di vendite gestite da agenzie immobiliari, dopo Bologna (89,4%) in classifica ci sono Torino (89%), Trieste e Padova (entrambe 88,1 per cento). Se si considerano, invece, le città con la più alta percentuale di vendite tra privati il podio vede in testa Messina (25,2%), Catania (24,3%) e Napoli (22,5 per cento). Subito dopo compare Roma (21,1%) che è anche la città d’Italia con il numero più alto di transazioni gestito da privati, 6.450.

 

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Pene più severe per i mediatori immobiliari abusivi

Inasprimento delle sanzioni per chi svolge abusivamente la mediazione immobiliare. Sarà questo l'effetto delle modifiche normative - la cui entrata in vigore è fissata per il prossimo 15 febbraio - che, con un deciso giro di vite, puntano ad arginare l'abusivismo tra gli operatori del real estate, funzionando da deterrente per chi esercita la professione di agente immobiliare senza essere in possesso dell'abilitazione.

Il tema è particolarmente rilevante per il settore immobiliare, vista l'ampia diffusione del fenomeno dell'abusivismo. Secondo le stime rese note dal centro studi Fiaip, infatti, il totale delle provvigioni percepite indebitamente dagli agenti “irregolari”, ogni anno, sarebbe pari a 750 milioni di euro.
Le nuove norme - introdotte dalla legge numero 3 dell'11 gennaio 2018 (che si occupa principalmente di riordino delle professioni sanitarie), pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 31 gennaio scorso - modificano il regime sanzionatorio per gli “abusivi” in due modi: facendo scattare il regime penale (previsto dall'articolo 348 del Codice Penale), già a partire dalla seconda infrazione per esercizio abusivo della professione (e non alla terza, come accade adesso) e incrementando le stesse sanzioni previste per gli abusivi (attraverso la modifica del suddetto articolo).

Nello specifico, la legge 3/2018 (articolo 12) modifica il Codice Penale e rende più pesanti le sanzioni per l'attività professionale svolta abusivamente previste dall'articolo 348: chiunque eserciti una professione senza esserne abilitato - recita la nuova versione del testo - è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da 10mila a 50mila euro. Un inasprimento che interviene soprattutto sul versante “economico”, quello più efficace (vista la sospensione condizionale della pena per la reclusione) per inibire i comportamenti illeciti: basti pensare che, secondo le norme tuttora in vigore, la multa per gli abusivi varia da 103 a 516 euro (mentre la pena della reclusione arriva a un massimo di sei mesi). Prevista inoltre la confisca delle “cose” - nel caso specifico, tra l'altro, degli immobili dove si svolge l'attività abusiva - “che servirono o furono destinate a commettere il reato”.

La stretta per gli abusivi si realizza anche attraverso le modifiche introdotte (sempre dalla legge 3/2018) alla stessa disciplina della professione di agente immobiliare. Si tratta della legge 39/1989, il cui articolo 8 riguarda il regime sanzionatorio per chi svolge l'attività di mediazione senza essere iscritto nel ruolo e prevede per gli abusivi (al comma 1) una sanzione amministrativa tra 7.500 e 15.000 euro e la restituzione delle provvigioni percepite; mentre rimanda alle sanzioni del Codice Penale (il suddetto articolo 348) solo alla terza infrazione per svolgimento abusivo della professione. Dal prossimo 15 febbraio, invece, i recidivi “cadranno” nel penale (con sanzioni più severe) già alla seconda infrazione.

L'inasprimento contro l'abusivismo è stato accolto con soddisfazione dal mondo associativo degli agenti immobiliari. “Si tratta di un risultato importante, inseguito dalla nostra associazione da lungo tempo e arrivato dopo sette anni di battaglie parlamentari - afferma Gian Battista Baccarini, presidente nazionale Fiaip -: la piaga dell'abusivismo professionale, infatti, è la causa principale delle truffe che avvengono nel campo immobiliare”. Il segnale più forte che passa con la nuova normativa, sottolinea Baccarini, “è che svolgere l'attività professionale senza essere regolarmente iscritti al Rea comporterà conseguenze sempre più gravi: gli abusivi avranno una sola possibilità e, dopo essere incorsi nella prima sanzione amministrativa, rischieranno subito - se persistono nella condotta illecita - di subire gli aggravi penali previsti dalla modifica del Codice”.

 

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